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Il cambio della bici

Cambio Shimano

L’invenzione di una parte fondamentale della bici, il cambio, si deve a un ciclista italiano: Tullio Campagnolo. Lo sportivo era solito allenarsi sulle montagne della provincia di Belluno e aveva cercato per anni di trovare un modo per attenuare la fatica delle pedalate in salita. Il suo primo brevetto risale al 1930 quando inventò il mozzo a sgancio rapido, attraverso cui poteva smontare facilmente la ruota posteriore e girarla. La ruota aveva dei dentoni per ogni lato e a seconda della direzione di essi poteva facilitare la salita o la discesa. Campagnolo si rese presto conto che questo sistema non era molto pratico e nel 1935 inventò un prototipo di cambio per bici da corsa attivabile senza la necessità di fermarsi, molto simile al cambio per bici attuale. Il cambio di Campagnolo era formato da due piccole ruote dentate sullo stesso lato della ruota posteriore e grazie ad esse si poteva spostare la catena a seconda del tipo di percorso e della fatica richiesta per pedalare. Questa invenzione rivoluzionò il mondo del ciclismo da corsa e la Campagnolo è ancora oggi una delle marche leader nel mondo dei cambi. Un’altra marca molto famosa, che ha fatto la storia negli anni ’90 e ancora domina il mercato è la giapponese Shimano. Un’altra casa produttrice molto importante da ricordare è l’americana SRAM, molto apprezzata per il cambio da MTB.

Il cambio per bici moderno più usato è quello con sistema a deragliatore. Esso è costituito da un numero variabile di pignoni, ovvero ruote dentate, posti sulla ruota posteriore. Il deragliatore è il componente che fa deragliare, ovvero spostare verso l’alto o verso il basso, la catena tra una ruota dentata e l’altra attraverso una gabbia formata da due piccole ruote dentate. Grazie alla gabbia la catena rimane sempre in tensione anche quando si passa da un pignone grande a uno più piccolo. Il numero di ruote dentate, dette anche velocità, può variare in base al tipo di bicicletta: le city bike di solito hanno da 3 a 7 velocità, il cambio da MTB ne ha 9 e il cambio per bici da corsa 10 o 11.

Poiché in molti casi il cambio per bici con deragliatore posteriore non è sufficiente si montano ruote dentate, in questo caso definite corone, anche sulla parte anteriore dell’ingranaggio della catena, dove si trovano i pedali. In questo caso il numero delle ruote dentate è inferiore e si passa dal cambio per bici da corsa con 2 corone al cambio per MTB con 3 corone. Poiché le bici da città e quelle da trekking non hanno le stesse necessità di leggerezza delle bici sportive, alcune arrivano a montare cambi da 4 corone. Anche in questo caso per regolare il movimento della catena si usa un deragliatore, definito deragliatore anteriore, che è molto più piccolo e ha una forma diversa rispetto all’altro per non intralciare il movimento di pedalata.

Per controllare il cambio delle marce si usano delle leve o delle manopole poste sul manubrio che trasmettono il comando al deragliatore attraverso dei cavi in acciaio. Questa soluzione è molto sicura e comoda perché permette al ciclista di non distrarsi e di mantenere sempre le mani salde sul manubrio. Negli ultimi anni alcune case produttrici stanno cercando di brevettare un cambio per bici elettronico ma questo modello non è ancora molto diffuso.

Come preservare il cambio della bici

Il cambio della bici è uno dei componenti più delicati ed è quello più soggetto a rotture dopo gli pneumatici. Per preservare il cambio della bici e farlo durare a lungo è necessario seguire alcune regole:

  • lubrificare spesso la catena: la catena è in continuo movimento quando si cambiano le marce e per questo va pulita da eventuali residui e detriti e lubrificata spesso.
  • cambiare solo mentre si pedala: il meccanismo di cambio è costruito per muovere la catena mentre si pedala quindi è un grave errore fermarsi, cambiare la marcia e poi provare a ripartire.
  • non cambiare sforzando troppo sui pedali: quando si spinge troppo sui pedali e si cambia allo stesso tempo, la catena potrebbe stressarsi troppo e rompersi. È importante fare attenzione a questo aspetto soprattutto in salita, quindi è consigliabile giocare leggermente d’anticipo e cambiare la marcia un po’ prima di iniziarla.
  • usare un antiruggine anche sui cavi: questo passaggio viene dimenticato da molti, ma è importante preservare anche i cavi dalla ruggine perché sono questi che trasmettono il comando del cambio dal manubrio.